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10 CANZONI CROSSOVER DA LECCARSI I BAFFI!

Immagine del redattore: P.J. DitoP.J. Dito

Aggiornamento: 24 mar 2019


Questo post è amorevolmente offerto dal nostro insegnante Rocket Roger.



Potrebbe sembrare la tipica classifica da video blasonato trovato sul tubo... “The best…” ; “The worst…”; “The most…”; “The deh bimbo…”; vabbè ci siamo capiti. Non mi interessa però fare una classifica standard di quelle che giudico le migliori canzoni del genere; porterò invece qualche esempio particolarmente rilevante, partendo dagli albori e procedendo in senso cronologico per dare conto dei cambiamenti incorsi al suo interno, ma senza dilungarmi. N.B.: consiglio vivamente di cliccare dove è evidenziato in modo da seguire al meglio la lettura ;)

A differenza di tanti chitarristi, ho cominciato a interessarmi allo strumento grazie a un genere denominato crossover, il quale si sarebbe poi evoluto nel cosiddetto nu metal o (nü metal). In esso fondamentalmente si “mischiava” la parte più melodica (pop) dell’hard rock, del punk, e dell’heavy metal, insieme alla ritmica “movimentata” propria del funk, del rap, dell’hip-hop e del reggae. In questo mix il protagonista assoluto è il riff, ovvero una frase musicale o tema ripetuto durante l’esecuzione, che fa subito “identificare” il brano (come ad esempio l’intro di Smoke on the water, che è immediatamente riconoscibile proprio perché è una frase musicale ritmica suonata più volte durante la canzone). Come il nonno rock’n’roll insegna, suddetti riff erano ben conditi da fiumi di chitarre elettriche.

Tra la fine anni degli anni ’90 e i primi anni ’00 il crossover/nu metal fu abbastanza in voga anche nel mainstream (grande pubblico) sia sotto il profilo musicale, che come fenomeno di moda e costume: guardando i video ve ne renderete conto facilmente. Ma ora bando alle ciance, preferisco che il lettore entri nel ruolo di ascoltatore :)



(1989) Red Hot Chili Peppers – Higher ground

Uno dei primi gruppi che negli anni ’80 ha cominciato a mischiare il funk con il rap. Quella che segue è una cover dell’immenso Stevie Wonder. Per quanto “lontano” musicalmente vi potrà sembrare questo brano rispetto a quelli in fondo alla classifica, sappiate che in realtà esso è senza dubbio la radice da cui questo grande albero è nato e sviluppato.



(1995) Faith no more – The gentle art of making enemies

Un gruppo veramente crossover, capace di miscelare heavy metal, punk, pop e musica ambient. Ecco, se dovessi scegliere una canzone con cui descrivere il primo esperimento di nu metal, questo è perfetto perché contiene sicuramente tutti gli ingredienti, anche se non dosati benissimo. Degno di nota il carismatico cantante e frontman Mike Patton, capace di cimentarsi in vari registri e stili vocali.

N.d.A.: consiglio di vedere questa intervista dove Patton (californiano) parla fluentemente in italiano



(1996) Rage against the machine – Bulls on parade

Sicuramente un altro gruppo “apripista”, nel cui stile già si sente la forte influenza del cantato rap e il rock/funk della chitarra e della sezione ritmica (basso e batteria). Se si presta bene attenzione nella canzone sono individuabili più riff, e pure un assolo di chitarra fatto… come lo “scratch” di un dj!


(1996) Tool – Forty six & 2

A buon intenditore poche parole: atmosfere arabeggianti/orientali, contrastate da colori che ricordano gli Yes, i King Crimson e i Nirvana. Basta ascoltare questo capolavoro ed essere già pronti ad acquistare senza indugio il biglietto per il Firenze Rocks 2019.




(1997) Deftones – My own summer (shove it)

Un gruppo a mio avviso incredibile, difficilmente catalogabile se non con il loro stesso nome, poche parole e tanto ascolto. Si passa da un’atmosfera eterea, quasi sussurrata, a una forte scossa, come se si accelerasse su una Ferrari. Il riff, a tratti ridondante, caratterizza tantissimo il pezzo. In alternativa, sempre dallo stesso album, consiglio quest’altra canzone, un po’ più pop.



(1999) Limp Bizkit – Break stuff

Proviamo a vedere se rendo l’idea… immagina di essere il classico impiegato che si sveglia la mattina per andare a lavoro, e ti capitano in ordine :


● la sveglia non suona, quindi sei costretto a saltare la colazione e a non prendere nemmeno una misera tazza di caffè;

● mentre ti vesti in fretta e furia non trovi la scarpa destra dello stesso paio… l’ha mangiata il cane;

● una volta salito in macchina, ruoti la chiave per accenderla ed ecco comparire sul quadro tante luci da fare invidia a un albero di Natale, ma sei in estremo ritardo e non puoi preoccupartene… fino a che, durante il tragitto, l’auto non si spenge improvvisamente, lasciandoti a piedi in mezzo al traffico;

● dopo aver pagato il taxi e carroattrezzi, e creato un disagio indescrivibile a migliaia di altri automobilisti, arrivi in ritardo di due ore a lavoro. Il tuo capo non ti avrebbe perdonato il ritardo nemmeno se tu fossi morto per strada, e come ricompensa ti assegna dunque del lavoro extra da terminare il prima possibile, costringendoti così a saltare anche il pranzo e tutte le varie pause.


Poi, finita la giornata di lavoro, esci dall’ufficio e:


● inizia a piovere a dirotto, ma hai lasciato l’ombrello a casa;

● la ventiquattrore si apre magicamente da sola, facendo cadere i documenti e il pc contenuti al suo interno in una mega pozzanghera profonda 30 cm;

● arrivato a casa scopri che sono entrati i ladri, perché la donna delle pulizie si è scordata di chiudere la porta, e il cane era stato preso dalla tua ex moglie senza dirti nulla.


A questo punto cosa faresti? La risposta è in questo video dei Limp Bizkit.



(1999) Korn – Falling away from me

Annoverati insieme ai Deftones tra i fondatori del nu metal (arrivati a questo punto spero di essere riuscito a rendere un’idea del genere), si sono rivelati un po’ ripetitivi nel corso degli anni. Tuttavia, ciò non ne sminuisce l’importanza, soprattutto per le loro sperimentazioni sonore, dal carattere molto dark, che hanno caratterizzato tutta la loro discografia diventando un marchio di fabbrica.



(2000) Papa Roach – My last resort

«La quite dopo la tempesta». Qui ci avviciniamo nella fase più pop e meno sperimentale del genere, dove l’ambiente è più “teenager” e festaiolo.








(2000) Linkin Park – Points of authority

Un gruppo che ha segnato un’epoca. Ricordo benissimo l’uscita del loro primo album, Hybrid Theory, che possiedo e sono convinto che diventerà una pietra miliare. Le forti influenze di rap ed elettronica della band sono esemplificative della parte mainstream di questo genere.

Per i fan consiglio l’ascolto di una delle tre demo di questo pezzo, sicuramente diverse dall’ originale, ma dove già si capisce l’anima del brano.



(2001) P.O.D. – Alive

Ladies and gentleman… ecco a voi il gruppo che ha segnato la mia storia musicale, che mi ha fatto appassionare alla musica e alla chitarra. Sono passati 17 anni, ma a mio parere questo pezzo spacca ancora di brutto e l’album da cui è estratto, Satellite, è un capolavoro assoluto. Spero riusciate a provare le stesse “vibrazioni” che provai io quando mio padre mi portò il cd a casa, mi misi le cuffie e schiacciai PLAY.



Bonus track for HALLOWEEN! (2000) Godsmack – Vampires

Anche se quando leggerete questo post Halloween sarà già finito, poco importa, potrete serbare questo consiglio e usufruirne il prossimo anno… Il pezzo è semi-strumentale, nel senso che è stato composto sopra una voce narrante presa da un programma americano sui misteri… un metodo di composizione molto particolare.

Seppur in sordina rispetto alle band citate precedentemente, i Godsmack hanno scritto riff e canzoni che hanno contribuito a elevare il genere nel mainstream e, cosa che ci inorgoglisce non poco, il cantante e il chitarrista hanno origini I-TA-LIA-NE; quindi, in fondo in fondo, possiamo vantarci anche noi di aver dato una spinta alla nascita e allo sviluppo di questo genere. Ah, e comunque il IL NU METAL SI ASCOLTA TUTTO L’ANNO!

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