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L'ISLANDA IN 3 GIORNI! Parte 1

Aggiornamento: 9 gen 2019


Fare il giro d’Islanda in 3 giorni? Sì, è possibile! Quest’anno per festeggiare il compleanno della mia ragazza (che potete seguire su www.justanotherokday.com), abbiamo deciso di fare la cosa che ci piace di più: viaggiare e scattare foto a raffica.


Per pura fortuna abbiamo avuto entrambi tre giorni liberi, proprio in coincidenza con il suo compleanno, quindi ci siamo messi a tavolino con la mappa dell’Islanda a cercare tutte le cose che ancora non avevamo visto.

Una volta fissate tutte le puntine da disegno sulla cartina geografica, abbiamo pensato di fare una sorta di tour de force: fare il giro d’Islanda in tre giorni. Considerando il fatto che ci sono solo poche ore di luce in questo periodo dell’anno, era necessario che tutto fosse pianificato nei minimi dettagli, altrimenti avremmo rischiato di fare un buco nell’acqua. Sembrava un‘avventura ostica, ma in fin dei conti fattibile… e allora partiamo! In realtà sarebbe fattibile fare il giro d’Islanda in un solo giorno, ma così facendo è chiaramente impossibile godersi qualcosa se non la Strada 1 che, comunque, è una strada stupenda da percorrere).

Partenza ore 9.00 di mattina. Fuori è palesemente notte e fa parecchio freddo, il termometro non fa sconti: -5 fissi. Saliamo in macchina, prima destinazione: le cascate di Hjálparfoss!

Le cascate di Hjálparfoss, chiamate anche "le cascate gemelle", in ragione della loro conformità. La loro particolarità è dettata dal fatto che i due fiumi da cui derivano, Fossá e Þjórsá, convergono nel solito punto dando vita a questa doppia cascata, forse unica nel suo genere! Sicuramente non è una di quelle cascate che lasciano a bocca aperta, ma sono comunque affascinanti. Se però il vostro viaggio in Islanda è breve, non vi consiglio di andarci, ma di dedicare piuttosto tempo ed energie ad altre attrazioni, sebbene siano vicine al Golden Circle e a Reykjavík (1hr e mezzo circa). In ogni caso rappresentano comunque un’alternativa interessante se siete alla scoperta della zona sud del Paese.


Hjálparfoss

Una volta ammirate le cascate di Hjálparfoss ci siamo velocemente messi in macchina alla volta delle cascate di Háifoss. Fin da subito sapevamo che era una corsa contro il tempo e che sarebbe stato davvero impegnativo poter vedere queste cascate..., in effetti è stato molto più impegnativo di quello che pensavamo… .

Prima di tutto se non si ha un fuoristrada 4×4 è abbastanza complicato arrivare fino al parcheggio che costeggia le cascate e, a volte non basta neanche quello (come nel nostro caso). La strada è del tutto sterrata, anche se parzialmente battuta. In alcuni punti, soprattutto durante il periodo invernale, è impraticabile a causa della neve o del scioglimento della stessa, che genera dei veri e propri fiumi da attraversare. Quindi se non si ha una macchina adeguata sconsiglio totalmente di mettersi alla guida. Con la nostra Jeep siamo riusciti ad arrivare a circa 4 km dalla cascata, per poi arrendersi davanti ad una salita con mezzo metro di neve… Prima di rimanere bloccati in mezzo al nulla era necessario fare varie riflessioni. Innanzitutto considerare il fattore meteo, visto che il cielo molto coperto non faceva presagire niente di buono e considerando anche il fatto che erano già le 13.00, quindi avevamo ancora poche ore di luce. Il senso d’avventura ci ha condizionato e abbiamo deciso di intraprendere questa camminata. L’idea di poter godere della vista di questa cascata nel periodo invernale era troppo forte. Sarò sincero, abbiamo preso una decisione molto azzardata e sconsiglio fortemente se non si è pratici e non si ha la giusta attrezzatura di avventurarsi per le lande islandesi: può essere davvero davvero pericoloso!


Una volta scesi di macchina, dopo diverse imprecazioni dettate dal fatto che – tra andata e ritorno – avremmo dovuto camminare al freddo per 8 km per tornare alla Jeep prima che facesse buio (sarebbe stata veramente la FINE), abbiamo deciso di non seguire la strada ma di tagliare attraverso la desolata campagna (altra cosa da non fare mai!) per provare ad accorciare i tempi.

Durante il tragitto abbiamo attraversato fiumi e laghi ghiacciati, e abbiamo perso entrambi le batterie dei nostri cellulari, uccise in men che non si dica dal freddo. Completamente isolati e senza bussola (immaginateci con un timer sopra le nostre teste) siamo arrivati a destinazione con grande felicità. Perché sono sincero, durante il percorso sono sicuro che entrambi ci siamo preoccupati di rimanere sperduti al freddo e soprattutto al buio, ma nessuno ha aperto bocca per non scoraggiare l’altro.

Che dire, una volta arrivati di fronte a 122 metri di cascata tutte le nostre paure sono svanite in un baleno, grazie ad una meraviglia per gli occhi: Háifoss!


È la terza cascata più alta di tutta l’Islanda e durante il periodo invernale è circondata da neve e ghiaccio. Si ha l’impressione che al posto dell’acqua ci sia una cascata di latte!!!

Dopo poco anche le nostre macchine fotografiche ci hanno abbandonato e non ci è rimasto altro che fare ritorno a passo svelto verso la macchina, anche perché l’imbrunire stava avanzando e dovevamo ritrovare la macchina (impresa non da poco). Dopo 4 km con piedi e mani congelati, finalmente in macchina! Next stop: Höfn! Un paesino nel sud est dell’Islanda. Ma prima di poter toccare il letto ci sono stati da percorrere giusto 450 km (circa 6 ore) nella totale oscurità…

Una volta arrivati nella guest house non ho minimamente percepito cosa ci circondava, il buio era talmente profondo che era impossibile scorgere la vista dalla nostra camera, ma quello che ci avrebbe atteso l’indomani si è dimostrato essere sicuramente uno dei risvegli più belli da quando sono nato, ovvero la vista alle pendici del Vatnajökull.

Una delle canzoni che ci ha accompagnato durante questo viaggio è stata "Riptide" di Vance Joy, canzone di debutto per questo cantautore australiano, decisamente un brano che si sposa perfettamente per una playlist Road Trip.

A presto,

Un abbraccio circolare.L.M.x


 

Lorenzo Meucci per gli amici dell'etere L.M.x.

Classe '88, fiorentino verace al momento decentrato a Reykjavìk.

Animo Rocker da sempre, cantante e chitarrista.

Appassionato di film, videogiochi, viaggi e fotografia!

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