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Immagine del redattoreP.J. Dito

CORSO DI GESTIONE DEL PALCO E TECNICA LIVE!


Noialtri dell’Abbey Road Music siamo orgogliosi di presentare il nuovo Corso di gestione del palco e tecnica live tenuto da un cantante/musicista eccezionalmente baffuto: Emanuele Richiusa.


Il corso si prefigge lo scopo di aiutare i musicisti di qualsiasi livello nella soluzione delle problematiche pratiche e psicologiche relative all’esibizione dal vivo, tenendo conto delle proprie attitudini, nonché degli obiettivi prefissati, al fine di accrescere la propria esperienza su queste tematiche e limitare così perdite di tempo e investimenti sbagliati, che – purtroppo – nel mondo della musica si verificano fin troppo spesso, proprio perché «non c’è nessuno che te lo insegna». Sentiamo già che borbotti: «Sì, ok, ma nello specifico che cosa verrà affrontato a lezione?» Mmm… la pazienza non è il tuo forte, ma sei fortunato che la chiarezza sia il nostro!


Di fatto l’esperienza di palco ha in sé innumerevoli sfaccettature e il programma pertanto non potrebbe avere un canovaccio standardizzato a meno di non voler sacrificare la specificità di ogni percorso, risultando così nella pratica poco utile. La struttura e gli argomenti delle lezioni verranno quindi definiti dopo un primo incontro conoscitivo gratuito.

A fini esplicativi di seguito vengono sintetizzati quelli che possono essere considerati i nodi più importanti che verranno problematizzati, ma che saranno poi opportunamente modulati in base alle esigenze dell’allievo: non c’è limite all’introduzione di nuove tematiche o esperienze (non si finisce mai di imparare, insegnanti compresi!).

  • Dove voglio arrivare? Voglio "diventare un professionista" o "divertirmi con gli amici"? Voglio la proverbiale "via di mezzo"? Nessuno di questi casi esclude la possibilità (e talvolta la necessità) di un’organizzazione di base da seguire scrupolosamente per non incorrere in inutili problemi, o semplicemente per non dare un’impressione sbagliata di sé.

  • Ho paura di stare sul palco? Spesso l’esperienza live può spaventare: da chi proprio non ne vuole sapere di salire su un palco, a chi lo fa, ma nasconde le proprie insicurezze con escamotage difensivi di dubbio gusto. Analizziamo insieme le più comuni paure e troviamo le soluzioni per non diventarne preda.

  • Sono in grado di trasmettere un messaggio e di "tenere il palco"? Suonare dal vivo presuppone di esibirsi davanti a qualcuno. Essere in grado di rapportarsi in modo funzionale con il pubblico che viene a godersi uno show live non è un argomento semplice, ma non si può in alcun modo evitare. Il frontman di una band è il primo elemento che ha il compito di catalizzare l’attenzione dell’audience su di sé, ma anche gli altri elementi devono fare la propria parte. Uno spettacolo si costruisce insieme, e non singolarmente. Vediamo insieme quali sono gli errori più comuni che un frontman tende a fare, quali quelli degli altri musicisti, e come poterli risolvere nel giusto modo, passando anche in rassegna alcuni piccoli (e grandi) "trucchetti del mestiere".

  • Conosco i termini tecnici? Ci si può trovare a suonare nel piccolo locale parrocchiale come sul grande palco di un festival indipendentemente dal livello tecnico o di esperienza raggiunto. Come ci si rapporta con il personale tecnico, con le espressioni che si utilizzano per definire gli “oggetti del palco”, con i nomi e le scansioni temporali di un concerto?

  • Il rispetto prima di tutto! Il rispetto è una forma di comportamento che sta alla base di tutto quando si agisce in un gruppo, di qualsiasi tipologia esso sia. In un gruppo che fa spettacolo la coesione dello stesso e il rispetto deve “pervadere l’aria” che si respira, per così dire. Quindi: rispetto tra gli elementi della band, rispetto nei confronti del pubblico, rispetto nei confronti dei gestori, delle agenzie, dei manager, dei tecnici, del barista e degli accompagnatori… analizziamo insieme le dinamiche legate a comportamenti sbagliati che possono portare problemi.

  • Mi faccio pubblicità nel modo giusto? Spesso al musicista viene chiesto di garantire una certa affluenza di persone per potersi esibire, con immancabili reprimende perché "il locale era vuoto". È sgradevole, ma sappiamo cosa c’è alla base di queste affermazioni? Tendere a demonizzare chi organizza (come chi suona) spesso è controproducente. Si deve entrare nell’ottica di idee che ogni parte ha un obiettivo, certamente diverso l’uno con l’altro, ma che devono comunque poter seguire una strada comune e costituire così una squadra di lavoro nella quale ognuno faccia la sua parte. Analizziamo pertanto cosa c’è dietro alla buona riuscita di una serata dal punto di vista della pubblicità e della rete sociale che deve muoversi in background.

Il corso può essere sia individuale che di gruppo, e prevede una durata non inferiore ai 4 incontri. Durante le lezioni si alterneranno spiegazioni teoriche ed esercizi pratici, analisi da costruire insieme e "compiti a casa". E per i primi 10 iscritti la possibilità di farsi fare un disegnino in fronte dal buon vecchio Emanuele!

Di seguito i costi delle quote iscrizione al corso:

  • Lezioni individuali: 25 € a lezione (100 € per 4 lezioni)

  • Lezioni in coppia: 20 € a lezione a testa (80 € per 4 lezioni)

  • Lezioni per 3 persone: 18 € a lezione a testa (72 € per 4 lezioni)

  • Lezioni per 4 persone: 15 € a lezione a testa (60 € per 4 lezioni)


OH DICCELE DU' PAROLE SULL'INSEGNANTE!

Emanuele Richiusa ha una esperienza pluridecennale di gestione di esibizioni live e di palco avendo suonato in centinaia di concerti in Italia e all’estero (Olanda, Belgio, Svizzera, Norvegia, Spagna, USA).

Nato nel 1982 a Firenze, ha iniziato lo studio della teoria musicale e dello strumento del pianoforte a soli 7 anni. Conseguito il diploma di teoria e solfeggio a 12 anni, ha proseguito nello studio del pianoforte classico da privatista. All’età di 19 anni ha sostenuto l’esame di compimento inferiore di pianoforte, con ottimi voti. Scelte personali lo hanno portato ad interrompere lo studio dello strumento, per dedicarsi all’università inizialmente (Facoltà di Psicologia), per poi intraprendere la carriera musicale da cantante autodidatta. Ha studiato e sviluppato nell’arco di quindici anni il personaggio di “Ema-Freddie”, un tributo all’immortale Freddie Mercury, collaborando con varie formazioni.

Attualmente è impegnato come frontman in due tribute band dei Queen (i Great Queen Rats di Firenze e i ferraresi QueenVision) e in una dedicata a Mika (gli AMIKA di Ferrara), oltre che in altri progetti solisti e duetti (tra cui spicca il tributo all’album Barcelona, insieme alla soprano Martina Barreca).

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